A voi
amanti speculatori del gioco d’attacco
spericolati adulatori del vivere esagerato
finti bevitori di tutte le bollicine della canzone di Vasco
a voi con azzardo mi rivolgo
senza il timore del vostro abominevole giudizio
sprezzante delle critiche a cui andrò incontro
quando il respiro s’accorcia
e le possibiltá si fanno esigue
preferisco la difesa
un suicidio traballante a voi lascio
io, porto a casa l’orgoglio intatto
alle mie possibilità non mi arrendo
strenuamente in trincea
resisto, non traballo
e so di offendervi se vi dico
che mi tengo il catenaccio.
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